Nel digitale accade sempre più spesso che il piano della narrazioni si fonda con quello della realtà, per cui capita al lettore/spettatore/giocatore di “entrare nel testo”, o di “entrare in gioco”: un ottimo esempio di queste dinamiche è INGRESS, gioco-racconto di fantascienza multiplayer prodotto da Google e da Niantic (i creatori di Pokémon Go), che si basa sull’intreccio fra tecnologia GPS, posizionamento fisico dei giocatori, database di dati informativi, mappe geografiche e Augmented Reality: grazie a questo complesso apparato tecnologico, le scene di fiction che appaiono sullo schermo dello smartphone sono infatti ambientate esattamente nel luogo fisico dove il corpo del giocatore si trova in quel momento.
Con INGRESS l’esperienza narrativa si svolge per la maggior parte nelle strade, nelle piazze, nelle città reali, perché grazie al dispositivo mobile il giocatore riceve istruzioni o suggerimenti che si riferiscono all’ambiente reale in cui si trova in quel momento: egli deve raggiungere i luoghi intorno a lui per affrontare le prove o svolgere gli altri compiti che la storia in quel momento richiede, vivendo costantemente in una situazione mista fra realtà fisica circostante e immagini sullo schermo dello smartphone, fra rappresentazione e simulazione.

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